bioedilizia

Isolamento termico

Per abbattere le emissioni di CO2 nell'ambiente e per salvare le nostre tasche, minimizzando riscaldamento e raffrescamento forzoso, valeva la pena di investire in un isolamento termico da alta certificazione energetica.


Ma risparmio energetico non significa necessariamente bioedilizia. Io posso ottenere ad esempio un buon isolamento termico, ed a prezzi più contenuti, usando il poliuretano, che però non è ecocompatibile in quanto la sua produzione e il futuro smaltimento sono un danno per l'ambiente. Noi abbiamo scelto, con un sacrificio economico, di salvaguardare la natura. E dunque sughero: eccellente isolante termo-acustico, e (al contrario dei sintetici) non igroscopico e traspirante, ovvero impermeabile all'acqua ma permeabile al vapore (quindi niente condensa).
Le zone di esposizione termica di un edificio in campagna sono: tetto, mura perimetrali, vespaio.


Il parametro fisico da tenere d’occhio per perseguire un buon isolamento termico è la trasmittanza
Ciascun materiale usato in edilizia ha il suo coefficiente di trasmittanza termica, e per le varie zone climatiche italiane, al fine di perseguire la classificazione energetica degli edifici, sono stabilite delle soglie minime di trasmittanza da rispettare. Per definire la stratificazione dei materiali che garantisca il giusto isolamento termico bisogna dunque fare quattro calcoli

avanti